Alle Olimpiadi di Londra gli atleti italiani laureati erano 33 su 281. C’era di tutto: dottori in scienze motorie, ingegneri, medici, filosofi e anche un teologo. Non mancano i dottori anche in questa edizione di Rio 2016. In attesa delle percentuali ufficiali ricordo che persino Pitagora partecipò alle Olimpiadi. Sì proprio lui, il mitico padre della parola “matematica” e della parola “filosofia”. L’Olimpiade gli portò notorietà e fama molto prima dei suoi teoremi. Figlio di un immigrato libanese (suo padre era di Tiro), Pitagora era nato a Samo, isola greca davanti alla costa dell’odierna Turchia. Ragazzino atletico e sportivo voleva come tutti i suoi coetanei partecipare alle gare olimpiche. Ma a Olimpia solo chi aveva ascendenti Greci poteva gareggiare. Così inventò una storia pazzesca, un vero lampo di genio: dichiarò di essere la quarta reincarnazione di Etalide, figlio del Dio Apollo e di ricordare tutte le vite precedenti. Convinse gli abitanti di Samo, venne ammesso e gareggiò in una specialità sorprendente per un futuro filosofo: quella di pugilato. Attenzione non lotta, ma proprio pugilato greco. Vedi wikipedia
Si presentò avvolto in un mantello color porpora dono di suo padre, ma lottò nudo come volevano le regole di Olimpia.
Vinse portando onore a Samo e alla sua gente.
A proposito, non confondetelo con Archimede Pitagorico come accade a non pochi “dottori” nostrani.
Vedi lucanovelli.it/pitagora/pitagora.html