Tre cattedrali del paleolitico. Tre montagne sacre e un nesso che sarebbe piaciuto anche a Chatwin. La prima al centro delle vie dei canti nel bel mezzo del deserto australiano. La seconda, simile a un palazzo assediato dalla jungla, la terza già mitica nel nostro medioevo. C’è una possibile storia in comune, vissuta decine di migliaia di anni fa , tutta da immaginare, ma non del tutto improbabile. Lo ricordo ne Il Ponte di Adamo:“…se guardo Sigiriya, soprattutto dal lato ovest, non posso fare a meno di confrontarla con un monolito simile: la Pietra di Bismantova, in Italia. Per me fu una vera sorpresa. Sbucando da una curva, dopo una interminabile percorso in auto per andare a Castelnovo ne’ Monti me la trovai davanti. Fu un amore a prima vista. Pensai: se fossi un uomo del paleolitico vorrei vivere lassù. Sarei al sicuro da ospiti inattesi, vedrei dall’alto le mandrie in migrazione, saluterei ogni giorno il sole che sorge e tramonta sull’orizzonte”. Ora il sito fa parte del Parco Nazionale dell’Appennino e della rete europea Natura 2000, ma non è conosciuto a livello internazionale, come i siti “gemelli” Sigiriya e Uluru. Eppure emana le stesse vibrazioni. Evoca le storie simili e altrettanto suggestive. A Dante la Pietra ispirò persino la struttura del Purgatorio.
“A me fece immaginare quel luogo abitato da uomini e donne di 20.000, trentamila anni fa. Li vidi uscire dalle capanne sul pianoro, scuoiare un grande mammifero peloso, scarnificarne la pelle per poi appenderla ad asciugare al sole. Guardando a terra trovai alcuni strumenti di pietra che si adattavano perfettamente alla mia mano. Incredulo li raccolsi… Quel luogo aveva una storia straordinaria da raccontarmi. Quello che non immaginavo è che un giorno mi sarei trovato agli antipodi, su un monolito simile, ancora più straordinario, a cercare non pietre ma un nesso logico tra i due luoghi”.
Unite i punti, suggeriva Steve Jobs, vengono fuori cose straordinarie.
https://www.lucanovelli.info/2018/04/24/il-mio-ponte-di-adamo/