Il 10 dicembre 2020 con una cerimonia molto sobria verrà consegnato un PremioNobel a Roger Penrose per le sue ricerche sui buchi neri. È uno dei personaggi che si incontrano in Hawking e il mistero dei buchi neri, ventesimo titolo della collana Lampi di Genio. 
Penrose aveva condiviso con Hawking il premio Adams, per un lavoro sulle singolarità dell’universo. Un altro suo collega, Kip Thorne, citato nello stesso Lampo per una scommessa cosmica con Hawking. Lo aveva ricevuto nel 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali.
C’è una notevole frequentazione di Premi Nobel nei Lampi di Genio, sia nella serie cartacea che in quella televisiva. Primo tra tutti Marie Curie, che ha portato a casa ben due di questi riconoscimenti, uno per la Chimica e uno per la Fisica. Marie dimostra anche che i Premi Nobel sono come le ciliegine, uno tira l’altro. Dopo di lei la sua famiglia ne ha ricevuti altri tre.
Dopo madame Curie nel 2021 Albert Einstein porta casa il premio Nobel , non per la Relatività ma per l’effetto fotoelettrico, perché in realtà la Teoria della Relatività non era ancora stata digerita. Lo si trova in Albert Einstein e le macchine del tempo. Anche la puntata tv aveva lo stesso titolo.
Segue, nei premi Nobel raccontati nella collana Lampi di Genio Konrad Lorenz e il segreto di Re Salomone, dove il simpatico e discusso Konrad riceve il Premio nel 1970. Anche nel suo caso è stata tratta una puntata di Lampi di Genio in tv. Nel video – come nella realtà – il parallelo tra oche selvatiche ed esseri umani è ancora più evidente.
Ad Alfred Nobel stesso è dedicato il centesimo lampo del volume Cento lampi di genio che hanno cambiato il mondo. Mi è sembra una giusta collocazione, prima di Alfred Nobel nessuno aveva previsto un riconoscimento concreto agli scienziati che hanno migliorato la qualità della vita del genere umano. Non aveva previsto un premio per i matematici ( che non amava ) e il “Premio Nobel per l’economia” è stato creato -ovviamente a sua insaputa- solo nel 1969.
Della serie Lampi di genio compie vent’anni. 
Albert Einstein e le macchine del tempo